In un mondo di offerte di finanziamento a tasso zero, non potevano mancare quelle proposte per fare le vacanze a rate. Una possibile valida soluzione nel caso di un disguido che ha dissanguato il salvadanaio o semplicemente per non doversi preoccupare di accantonare i soldi durante tutto il periodo pre-partenza. C’è però da fare molta attenzione a ciò che viene promesso e ciò che effettivamente poi si riesce ad ottenere.
Prima però di entrare nel merito delle possibilità o meno di poter usare questa strada, dobbiamo ricordare che per ottenere un finanziamento serve sempre un reddito dimostrabile (può essere anche senza busta paga se si tratta di autonomi, redditi diversi da lavoro dipendente, ecc).
In alcuni casi, soprattutto nel caso di importi non troppo elevati (vedi anche piccoli prestiti), si possono anche sfruttare i finanziamenti (e le dilazioni di pagamento) legati alle carte di credito.
Tra le varie alternative menzioniamo il servizio proposto da Nexi che prende il nome di Easy Shopping (utilissimo se non si ha una carta revolving vera e propria) od ancora quelli legati a particolari istituti di credito come Pagoflex di Ing Direct. Ma attenzione con queste ‘soluzioni’ bisogna fare ancora più attenzione agli interessi che si dovranno sostenere soprattutto nell’ottica del Taeg.
In un passato recente alcune banche, tra le quali Deutsche bank, oltre che alcune finanziarie si sono cimentate nell’offerta di vacanze a rate a tasso zero, perché si tratta di un settore che gode di tantissima attenzione e appeal, ed ha natura fortemente irrazionale.
Da qualche tempo si è fatta largo anche Compass, che ha scelto più la strada di partnership con strutture e hotel di una certa importanza.
Ma perché una società autorizzata a concedere un finanziamento dovrebbe permettere a qualcuno di farsi una vacanza senza guadagnarci nulla?
Effettivamente si tratta di una possibilità garantita solo in rarissime occasioni. Nella maggioranza dei casi infatti anche se si propone un Tan pari a zero il Taeg è ben più alto oscillando tra il 5% e il 7% se non di più.
C’è da dire che si tratta di una soluzione meno onerosa di un finanziamento di tipo personale, che risulta adattabile a tutte le necessità, ma comunque con interessi generalmente più o meno elevati.
Per evitare di incappare in un tasso che non è affatto “zero” basta controllare se ci sono delle spese di istruttoria, la loro entità e soprattutto il peso delle spese di incasso rata che, indipendentemente dall’importo che va rimborsato periodicamente, possono partire da oltre 3 euro a rata e arrivare a toccare i 10 euro mensili.
E’ buona consuetudine non scegliere durate eccessive, ma accontentarsi di quelle che effettivamente sono necessarie e ragionevoli, in relazione ai propri introiti per pagare rate sostenibili senza troppi sacrifici.
Come evidenziato fino ad ora la necessità di dare spinta al settore del turismo ha portato a varie soluzioni di rateizzazione. Per esempio la prenotazione di una case vacanza con alcuni siti (come Airbnb) permette di scegliere il pagamento (sempre anticipato) in una sola soluzione oppure in due rate, che non prevedono l’applicazione di interessi.
Non solo, sono molte le società impegnate in questo settore che hanno cercato almeno di fare convenzioni con banche o finanziarie in modo da proporre soluzioni ‘rateizzabili’.
Ma attenzione, la scelta delle alternative accessibili può essere limitata da vari fattori il primo dei quali è la lunghezza del piano di ammortamento desiderato. Se per esempio ci si accontenta di una rateizzazione al massimo di 6 mesi, e soprattutto di saldare con un largo anticipo l’intera somma del viaggio, allora ci sono numerose agenzie di viaggio, molte anche online, che prevedono una formula semplice in pochi step e cioè:
N.B. Il numero delle rate massimo non va sottovalutato, soprattutto quando si tratta di importi di una certa entità. Tra gli esempi che troviamo a giugno 2021 c’è quello di Homair, che permette di rateizzare in 4 rate, con addebito automatico su carta di credito (di ciascuna rata) oppure si può scegliere il pagamento con bonifico o assegno ma poi bisogna ricordarsi la scadenza dei pagamenti.
A prescindere dalla tipologia di finanziamento bisogna, come detto, controllare il Tan e il Taeg applicati preferendo logicamente i casi in cui siano entrambi a costo zero (un esempio lo troviamo con Fabilia e Compass, in data 18 giugno 2021 che prevedono la scelta di rateizzazione fino a 12 rate).
Da segnalare la possibilità di valutare se sono accettate forme di dilazione di pagamento come per esempio Pagodil, Scalapay e Klarna. Queste alternative non richiedono tra le altre cose neppure una documentazione reddituale sfruttando nel caso di Scalapay la presentazione di una carta di debito mentre per i servizi come Scalapay e Klarna l’addebito diretto sulla carta di credito.
Infine c’è sempre la possibilità di accendere un prestito personale, ma ovviamente il discorso del tasso zero viene a cadere del tutto.