Quando andiamo a considerare il rimborso cessione del quinto dobbiamo fare una distinzione tra due situazioni:
Indipendentemente che si tratti di cessione del quinto dello stipendio o della pensione, il pagamento o rimborso delle rate deve avvenire secondo le modalità previste ed indicate nel contratto. Si deve fare massima attenzione a questo aspetto perché in caso di contenzioso si dovrà dare prova che i pagamenti sono stati effettuati in modo regolare e che il ricevente abbia incassato le suddette somme!
Se viene cambiato il conto corrente di appoggio della rid si deve seguire la procedura sempre prevista dal contratto di cessione del quinto stessa. Si tratta comunque di un formalismo a cui deve ottemperare il datore di lavoro visto che il titolare della cessione del quinto non paga direttamente le rate che vengono trattenute a mente dallo stipendio.
Già da diversi anni (siamo arrivati quasi a un decennio nella teoria mentre nella pratica ci sono ancora problemi) se si rimborsa un prestito o un mutuo, le spese pagate comprese quelle dell’assicurazione, che non sono state godute per estinzione anticipata o in caso di rinegoziazione, possono essere recuperate.
Qui si deve fare attenzione perché è il beneficiario che ne deve fare richiesta alla banca o alla finanziaria, per ottenere il rimborso. Nella maggioranza dei casi si dovrà fare ricorso all’arbitrato bancario, ma ricordiamo che il costo per far partire la procedura è di soli 20 euro e si possono recuperare varie migliaia di euro.
La somma varia in funzione di vari fattori, ma principalmente è collegata alle varie voci di spesa che sono state pagate per ciascuna richiesta di cessione del quinto e rinegoziazione. E’ importante che non siano passati più di 10 anni altrimenti subentra la prescrizione. In modo molto semplicistico per fare il calcolo vale il seguente principio:
Per ottenere dei calcoli più precisi si deve contattare un’associazione dei consumatori (che spesso fa perizie e calcoli in modo gratuito) oppure un avvocato specializzato (ad esempio Difesa Debitori). Ma il funzionamento è in linea di principio questo.
L’intervento dell’arbitrato bancario presuppone che ci sia stato prima un contatto e una richiesta tramite raccomandata con ricevuta di ritorno direttamente con la banca o la finanziaria, dove viene effettuata la richiesta. Se non si ha un esito “positivo” in questa fase, allora si deve scaricare la modulistica presente sul sito dell’arbitrato bancario, compilarla e fare il pagamento dei 20 euro. Si deve inviare tutta la documentazione richiesta e attendere la decisione. Ad oggi le delibere sono state sempre favorevoli per i consumatori che hanno richiesto il rimborso.
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