Il cosiddetto prestito vitalizio ipotecario rappresenta una tipologia di finanziamento “importato” nel nostro ordinamento, per cui gode di una esperienza ancora molto limitata. Non a caso tra le principali banche italiane al momento figura solo una che ne prevede l’erogazione, e a sorpresa non si tratta né di Unicredit o di Intesa Sanpaolo, ma di Monte dei Paschi di Siena.
Il prestito vitalizio ipotecario è un finanziamento comunque molto particolare che, data la sua natura, non rientra a pieno diritto nella categoria dei mutui, pur essendo assistito da garanzia tramite iscrizione di ipoteca (normalmente viene accettata solo l’ipoteca di primo grado).
La particolarità principale sta in due aspetti: il primo è quello della mancanza di un termine per il rimborso del mutuo, mentre il secondo è invece legato ai soggetti coinvolti, dal momento che non spetta al mutuatario provvedere al rimborso, ma solo ai suoi eventuali eredi (ciò non toglie che il mutuatario può scegliere di estinguere il prestito vitalizio ipotecario, facendosi carico del rimborso del capitale, degli interessi maturati e della penale di estinzione anticipata).
Normalmente questo tipo di prestito viene richiesto da persone over 65 anni (età minima dei richiedenti ammessi al prestito), che hanno bisogna di un prestito, e che non vogliono preoccuparsi del rimborso. Quando si verifica il loro decesso sta agli eredi scegliere se: rimborsare in una sola soluzione il capitale prestato più tutti gli interessi maturati, oppure lasciare che la banca provveda all’escussione dell’immobile e alla sua vendita.
Si tratta di una pratica poco conveniente, sia perché si tratta della sola forma di finanziamento per la quale la tanto discussa maturazione degli interessi sugli interessi (anatocismo) è del tutto legale, con degli effetti di aumento del capitale da rimborsare quasi esponenziali. Inoltre i tassi di interesse applicati non sono bassi come per i mutui, ma sono in linea con quelli applicati sui prestiti personali, ed in più il mutuatario deve farsi carico delle spese legate all’iscrizione di ipoteca (imposte più notaio).
Le percentuali di somma ottenibile sono condizionate dal fattore “età” con percentuali crescenti, come nel caso della nuda proprietà, mano a mano che aumenta l’età del richiedente, ma con quote che vanno da poco più del 10% (per gli over 65 anni) a circa il 50% per i 90enni.