Prestiti dipendenti spa – Cessione del quinto più facile?

La vera novità inserita tra le possibili tipologie di prestiti per dipendenti di Spa è avvenuta con l’estensione della cessione del quinto anche a questa categoria di lavoratori che nella maggioranza dei casi rientreranno tra i dipendenti di diritto privato. Fanno eccezione i dipendenti delle società di partecipazione a maggioranza statale che sono parificati, nei diritti di accesso ai finanziamenti, a quelli pubblici. Lo stesso discorso vale anche per i dipendenti delle poste che hanno addirittura una linea di prestiti appositamente dedicata con il passaggio dall’ex Ipost all’Inps.

In generale un dipendente di una società per azioni, sia che richieda prestiti finalizzati che personali, non andrà quindi incontro a particolari limitazioni, se non legate all’aver maturato una merito creditizio negativo, oppure avere un reddito insufficiente. Non solo, qualora volesse accedere alla cessione del quinto avrà maggiori probabilità che questa venga concessa, poiché è privo di quelle limitazioni tipiche di settori che normalmente non sfruttano la forma giuridica spa, o di organizzazioni societarie poco garantite alle banche e alle finanziarie (ad esempio cooperative).

Apprfondimento: Richiesta preventivo cessione del quinto.

Dimensioni delle società Spa e possibilità di ottenere i finanziamenti

Appartenere a una grande azienda è sempre un ottimo requisito se si vuole richiedere la cessione del quinto. Non è necessario che la società sia obbligatoriamente sotto forma di spa, in quanto potrebbe trattarsi anche di una srl ma dotata di un numero di dipendenti superiore a 15 lavoratori. Tuttavia per poter creare una spa normalmente bisogna dotare la società di un capitale sociale cospicuo e nella maggioranza dei casi il numero di dipendenti non scenderà sotto le 25 unità lavorative. Le grandi aziende, dotate almeno di 50 addetti, possono avere anche una notevole forza negoziale per spuntare delle condizioni agevolate rispetto a quelle che gli Istituti di credito normalmente concedono a chi non beneficia di alcun accordo. Non si tratta di finanziamenti appositamente creati, ma adattati ai dipendenti di un determinato gruppo o azienda. Per poter usufruire delle agevolazioni bisogna rivolgersi alle filiali abilitate e seguire l’iter o l’impiego di moduli appositamente indicati.

Sono soprattutto le finanziarie quelle che si dimostrano più elastiche nella concessione di prestiti a dipendenti di spa di minori dimensioni e con minore capitale sociale (come ad esempio Figenpa, Confapi, ecc).

Solidità della società

Le dimensioni di un’azienda sono importanti ma non conclusive per la concessione della cessione del quinto ai suoi dipendenti. E’ infatti indispensabile che si tratti di una Spa ‘sana’ dal punto di vista finanziario. Proprio per questo alcune banche hanno creato prodotti che presentano delle diversificazioni di condizioni applicate a seconda del “rischio” o scoring attribuito a ciascuna azienda.

Per semplificare la fase di valutazione a monte, prima di entrare nel merito della pratica, i vari Istituti hanno stabilito una serie di parametri che servono per dare un primo giudizio di fattibilità. Tale responso iniziale non è comunque definitivo perché poi ci sarà la valutazione della solidità patrimoniale che interessa anche la compagnia di assicurazione chiamata a giudicare il rischio per la copertura assicurativa obbligatoria. Questi parametri, che possono subire delle personalizzazioni e parziali modifiche ma in media sono incentrati su:

  • tipo di ragione sociale e struttura della società: sono praticamente sempre accettate le richieste di dipendenti di spa per la prevalutazione, mentre per le srl bisogna vedere se sono a socio unico (più problemi per le società di persone e poco accettate le società cooperative);
  • numero di dipendenti minimo impiegato (come già detto si dovrebbe partire almeno da 15, mentre un numero inferiore è soggetto a valutazione separata);
  • tipo di attività svolta in via esclusiva o principale.

Alcuni di questi “limiti” possono essere superati rivolgendosi a finanziarie e banche più flessibili e propense a proposte maggiormente personalizzate.

Grandi dimensioni ma attività a rischio

Anche se si è dipendenti di una grande società ma l’attività svolta non è “gradita” normalmente questo limite vince sull’altro per cui difficilmente si otterrà una cessione del quinto, e si dovrà richiedere un prestito personale puro e semplice. Tra queste attività rientrano:

  • attività edili;
  • pulizie;
  • vigilanza;
  • recupero crediti;
  • società di servizi come call center, telemarketing, ecc;
  • ristorazione;
  • attività di ricezione e somministrazione di bevande e cibi;
  • noleggio mezzi;
  • società di trasporti;
  • agenzie di viaggi;
  • società per il gioco d’azzardo;
  • attività immobiliari di vendita e intermediazione;
  • associazioni culturali, sportive ecc;
  • attività di intrattenimento;
  • attività di vendita auto, moto, ecc;
  • dipendenti di società con sede legale all’estero;
  • attività tessili;
  • dipendenti di caf, partiti politici e di società di crediti.

Alcune finanziarie prevedono ugualmente la cessione del quinto alle suddette categorie ma lo fanno a condizioni abbastanza onerose. Anche il premio assicurativo rischia di essere più elevato, visto il maggior rischio di “fallimento” e insolvenza del datore di lavoro.

Alternative alla cessione del quinto

Per le categorie sopra indicate, anche se appartenenti ad Spa, le difficoltà di accedere alla cessione del quinto possono essere crescenti. Tuttavia rimane sempre aperta la strada del normale prestito personale, che torna a basarsi sul reddito del richiedente e sulle garanzie aggiuntive che è in grado di offrire quando necessarie. I tassi sono molto variabili, ma se si sta cercando di ottenere delle condizioni riservate le probabilità maggiori di riuscire nell’intento riguardano ancora una volta le richieste dei prestiti personali di dipendenti di Spa di maggiori dimensioni.

Anche in questo caso a fronte di un numero di potenziali interessati ai servizi collaterali ai prestiti stessi (come ad esempio conti correnti, assicurazioni, investimenti, ecc), la banca è più propensa a fare degli sconti sui costi accessori e a volte anche sui tassi applicati. L’unico limite è ravvisabile nell’attività e dal dinamismo dimostrato dal proprio Craal, al quale ci si dovrà rivolgere per conoscere sia la presenza delle convenzioni e quali siano le modalità da seguire per poter ottenere le varie agevolazioni.

Conclusioni

I prestiti per i dipendenti delle Spa riescono sempre a garantire condizioni migliori? Non necessariamente ma offrono una principale importante garanzia: quella di poter vantare una scelta molto ampia proprio sulla tipologia di prestito che può essere ottenuta. In più aumentano discretamente anche le possibilità di poter ottenere delle condizioni economiche migliori rispetto a quelle riservate a tutte le altre categorie di dipendenti, soprattutto nel settore privato.

In tutti i casi il primo passo dovrebbe essere quello di richiedere una serie di preventivi, che permettono di scegliere meglio, in modo più consapevole, e riuscire a dare un reale valore alle agevolazioni presunte o reali applicate.