Il piccolo prestito rientra nella categoria di prestiti veloci dal momento che è una tipologia di finanziamento assistito dal tfr del dipendente pubblico. Pertanto richiede pochissime formalità sia nella fase di delibera per l’erogazione, che per l’eventuale richiesta di rinnovo, che può essere effettuata anche mentre il rimborso è ancora in corso, fatti salvi alcuni requisiti minimi prestabiliti.
La definizione usata di piccolo prestito però non deve far pensare che necessariamente si tratterà anche di un prestito piccolo, ovvero di modesta entità, dal momento che il calcolo avviene sulla durata di rimborso e sull’importo dello stipendio netto del richiedente. Quindi ci sono casi in cui complessivamente si possono ottenere anche diverse migliaia di euro.
Uno dei requisiti essenziali per la richiesta è l’appartenenza alla categoria dei dipendenti pubblici, infatti, tranne che per qualche minima variazione, il piccolo prestito è rimasto pressoché identico al “piccolo prestito Inpdap” per quanto riguarda i requisiti minimi richiesti, le caratteristiche del prestito e le modalità di richiesta.
Ovviamente il referente attuale è diventato l’Inps (anche nella forma di richiesta telematica tramite la quale è possibile fare anche una simulazione sul calcolo rata), con in più l’aggiunta della possibilità di provvedere alla richiesta tramite il sito NOIPA. L’uso di questi canali, tra l’altro evita la necessità di dover produrre tutta una serie di documenti reddituali, dal momento che la busta paga e le eventuali trattenute su di essa sono già presenti nei sistemi dell’Ente. Ma attenzione: questo non garantisce sempre un’evasione della procedura in tempi celeri.
Il piccolo prestito può essere richiesto per importi fissi che, come già detto, variano a seconda dello stipendio, della durata del piano di rimborso scelto, e del fatto che il richiedente abbia in parte il tfr già impegnato attraverso una richiesta di cessione del quinto dello stipendio. In sintesi si può scegliere tra 4 diverse situazioni:
In base alla modifica del 1 maggio 2020 il tasso Tan applicato ai piccoli prestiti è pari a 4,25%. A questo si aggiunge un’aliquota per spese di amministrazione dello 0,5% ed un premio fondo rischi variabile in funzione dell’età alla scadenza ed alla durata del prestito.
La procedura è telematica e prevede l’uso dell’apposita funzione che si può raggiungere usando le proprie credenziali di accesso.
Ma attenzione, gli aventi diritto hanno l’obbligo di generare un codice di sicurezza sempre tramite portale dell’Ente. Questo dovrà essere comunicato alla propria amministrazione che provvederà fattivamente a far partire la domanda (N.B per tale comunicazione non esiste un apposita funzione del Portale INPS per cui è essenziale informarsi con la propria amministrazione per appurare le modalità accettate).
Avvenuta l’attivazione della pratica l’iscritto potrà continuarla e procedere all’invio della domanda stessa. Ricordiamo inoltre che i pensionati iscritti al Fondo Credito e gli iscritti alla Gestione Fondo Credito ex IPOST possono presentare la domanda nelle seguenti modalità ‘alternative’:
A riguardo ci possono essere delle piccole differenze a seconda delle credenziali utilizzate, visto che per accedere è possibile utilizzare:
La procedura a questo punto è abbastanza semplice. Una volta entrati sul portale con le proprie credenziali si deve infatti seguire come percorso dal menù principale: -> Self service -> Piccolo prestito.
In questo modo arriviamo alla pagina di compilazione della richiesta della somma che vogliamo ottenere (in mensilità di stipendio). In questa stessa sezione possiamo procedere anche alle varie simulazioni, prima di arrivare a una scelta definitiva per vedere la rata da rimborsare scegliendo differenti durate e quindi diversi importi. Fatta la scelta ideale in base alle proprie necessità è poi possibile passare alla richiesta ed iniziare subito a compilare l’apposito modulo di domanda del piccolo prestito.
In questo modulo sono già presenti le informazioni sullo stipendio, che sono certificate da NoiPA. Si dovranno compilare gli spazi rimasti vuoti, e poi inoltrare.
La richiesta di rinnovo del prestito è estremamente veloce, basta infatti comunicare la volontà di esercitare questa facoltà, ma a patto che siano trascorsi dei tempi minimi di rimborso che sono rispettivamente pari a 5 mesi, 10 mesi, 15 mesi e 20 mesi.
L’estinzione anticipata è possibile, senza alcun costo, con il rimborso del capitale residuo al netto degli interessi e della quota del Fondo di garanzia.
Per il piccolo prestito Inpdap dei dipendenti statali è richiesto come requisito indispensabile l’adesione alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
Per il piccolo prestito Inps dedicato ai dipendenti di poste italiane è richiesta l’anzianità minima di 2 anni di “servizio di ruolo”. Differenze ci sono anche sui tassi tra le due tipologie di piccolo prestito: per il piccolo prestito Inpdap il tasso è di 4,25% più 0,50% di spese di amministrazione , oltre alla quota di “rischio”. Il piccolo prestito Inps per i dipendenti delle poste italiane (e società collegate) è invece pari al 5%. (Sito ufficiale INPS)