Il piano di ammortamento serve tanto nel calcolo di un prestito che di un mutuo e indica il ‘programma’ tramite il quale avverrà il rimborso del finanziamento. In questo piano devono essere indicate tutte le rate in funzione della:
La funzione di base del piano di ammortamento è quindi quella di indicare l’importo delle rate che saranno da rimborsare e la durata nel tempo dell’impegno finanziario. Ovviamente se si usa un tasso variabile per il calcolo degli interessi l’importo delle rate è relativo al tasso applicato nel momento del calcolo.
In questo caso è inevitabile che nel corso del tempo le rate cambieranno rispetto a quelle riportate nel calcolo che la banca o la finanziaria devono fin da subito consegnare al finanziato. Se invece abbiamo scelto un tasso fisso (od un tasso zero) allora l’indicazione delle varie rate sarà precisa.
In tutti i casi (sia nell’ipotesi di un tasso variabile che di un tasso fisso) qualora si verificassero situazioni che modifichino uno o più parametri presenti nel contratto (ribadiamo che non vale nel caso di un tasso variabile puro), allora il piano di ammortamento andrà ricalcolato. Una situazione che si può verificare per esempio quando:
Abbiamo 4 tipologie di piano di ammortamento, anche se il più utilizzato è quello alla francese. Con questa tipologia si calcola il piano con l’applicazione degli interessi sul montante, tramite un calcolo ‘posticipato’ (per esempio la rata di mutuo che paghiamo a gennaio si basa sul calcolo fatto a dicembre, ecc). Tale ammortamento prevede una quota di interessi maggiore all’inizio che poi si riduce nel corso del tempo, mantenendo però le rate ‘costanti’.
In pratica la quota capitale e quella interessi funzionano in modo opposto per cui con il decrescere della quota interessi la quota capitale aumenta. Ciò fa in modo che nelle prime rate si rimborsi quasi esclusivamente la quota interessi mentre nella parte finale del piano si rimborsa quasi solo la quota capitale.
L’ammortamento alla francese è la scelta più comune anche nel caso di mutui e prestiti con tasso variabile. Il criterio è infatti lo stesso, anche se inevitabilmente si noterà una variazione delle rate nel corso del tempo, per il calcolo che viene fatto sempre sul montante residuo da restituire. Per ogni periodo di calcolo (‘epoche di revisione’), che potrà essere mensile, trimestrale, semestrale o annuale, quando vengono rilevate le variazioni dei tassi si rifarà il calcolo del piano di ammortamento.
In ogni fase di calcolo del piano di ammortamento si presume quindi che in futuro la rata sarà pari a quella calcolata, per poi procedere in realtà con nuovi calcoli quando i tassi cambieranno.
Le banche e le finanziarie prediligono questo tipo di ammortamento perchè offre maggiori guadagni nelle fasi iniziali, quando è più difficile che un cliente risolva le difficoltà di liquidità che hanno portato alla richiesta del finanziamento. Anche per i finanziati, nel caso di valutazioni sull’opportunità di allungare il piano o di estinguere anticipatamente, la convenienza si ha proprio nelle prime fasi, in quanto alla fine si va a rimborsare quasi solo il capitale, perdendo il vantaggio della rateizzazione.
Approfondimento: Come funziona l’estinzione anticipata di un prestito?
Ora andiamo a vedere brevemente gli altri tre tipi di piano di ammortamento ed in che cosa differiscono dalla tipologia precedente: