E’ naturale cercare di ottenere il “meglio” specialmente quando si tratta di impegnarsi nel rimborso periodico costante di rate di mutui o di finanziamenti. Se da una parte può sembrare più “facile” far fronte all’impegno di restituire un prestito auto, poiché come contraltare allo sforzo di rinunciare a una parte dei propri soldi si usufruisce del bene da cui deriva questo sacrificio, nel caso dei prestiti personali il discorso può risultare differente.
C’è però da sottolineare che all’interno della categoria dei prestiti personali ci sono anche alcune tipologie, come ad esempio le cessioni del quinto che, funzionando in modo differente, possono rendere più “sopportabile” dal punto di vista psicologico il pagamento delle varie rate.
Ma al di là della componente psicologica a conti fatti è meglio la cessione del quinto o il prestito personale da un punto di vista economico, a partire dai tassi applicati?
Abbiamo già accennato al fatto che la cessione del quinto è in realtà un prestito personale. Infatti si tratta di un finanziamento che mette a disposizione del richiedente una certa liquidità senza che debba essere data alcuna giustificazione del suo uso. Tuttavia questa è la sola similitudine che troviamo tra una cessione e un prestito personale generico.
Effettivamente le differenze sono molto più numerose ed anche piuttosto marcate. Vediamole nel dettaglio:
Importi che possono essere richiesti
Di norma gli Istituti di credito stabiliscono, tranne qualche eccezione, un importo minimo ed uno massimo che può essere concesso. Nel caso delle cessioni del quinto questo genere di limitazione può non essere previsto, come ad esempio riscontriamo nell’offerta di Ubi Banca. In senso assoluto, per quanto riguarda l’importo massimo che può essere richiesto, le cessioni del quinto, a parità di reddito, permettono di ottenere somme inferiori rispetto ai prestiti personali.
Ciò è dovuto al fatto che nella cessione del quinto il rapporto rata reddito è obbligatoriamente fermo al 20% (ovvero un quinto della rata), mentre nei prestiti personali le percentuali finanziabili vanno dal 33% fino al 40 o 45%. Quindi a parità di durate se si vuole ottenere il massimo della somma possibile si deve optare più per un prestito personale che per una cessione del quinto.
La presenza delle quota cedibile, fissata in misura pari all’importo dell’assegno sociale, limita l’importo che si può ottenere realmente nel caso dei pensionati. Infatti il suo calcolo riduce la parte di reddito sulla quale si può calcolare il 20 per cento della rata.
Limitazioni tra dipendenti e autonomi
Le cessioni del quinto, nonostante siano state allargate a una platea più ampia, rimangono comunque accessibili solo a determinate categorie di lavoratori, che lasciano fuori gli autonomi, a meno che non abbiano raggiunto la pensione. I prestiti personali mancano di questo genere di limitazione, il che li rende molto più popolari e accessibili.
Tassi applicati
Le cessioni nascono per semplificare e agevolare l’accesso al credito. Questo obiettivo viene accompagnato dall’applicazione di tassi di interesse medio-bassi, e comunque molto più contenuti rispetto ai normali prestiti personali. Di contro il tasso finale (Taeg) che si va a pagare può risultare almeno pari a quello dei normali prestiti personali visto che c’è la copertura assicurativa obbligatoria. Se si ha un’offerta in cui è la banca a farsene carico allora sicuramente è meglio la cessione del quinto rispetto al prestito personale. In mancanza di questa agevolazione bisogna fare un’attenta comparazione, considerato che la quota assicurativa non ha un impatto positivo sulla riduzione degli interessi.
Modalità di richiesta
Le cessioni del quinto coinvolgono anche il datore di lavoro, mentre nei prestiti personali questo passaggio viene meno. Il che può rendere complicato essere un soggetto finanziabile con le cessioni se si lavora per un datore di lavoro che non rientra nei parametri di finanziabilità. Di contro se si percepisce uno stipendio considerato sufficiente non si incontrano problemi nel caso di richiesta di un normale prestito personale. Quindi paradossalmente per alcune categorie di lavoratori dipendenti può essere molto più semplice ottenere un prestito personale rispetto a una cessione del quinto vera e propria.
Merito creditizio
Prima di erogare un finanziamento la banca o la finanziaria interpellate andranno a fare un controllo e una valutazione (sulla base di credit scoring interni) del merito creditizio. A questo schema consolidato si sottrae la sola cessione del quinto. Per questa ragione si tratta di un finanziamento generalmente accessibile anche ai cattivi pagatori e spesso anche ai soggetti protestati. In questi casi non ha senso chiedersi se sia meglio la cessione del quinto o il prestito personale, visto che non si ha fattivamente possibilità di poter scegliere.
Durata e rinnovo
Per quanto riguarda la durata le differenze possono anche annullarsi, visto che anche i prestiti personali, così come le cessioni del quinto possono arrivare fino a 120 mensilità. Tuttavia per le cessioni è la normativa che fissa le durate minime a 24 rate e quelle massime a 120. Nel caso dei prestiti personali questa scelta spetta alla banca, che può partire anche da soli 6 mesi come durata minima, mentre per quella massima si può arrivare fino a 120 rate (frequentemente ci si ferma però a 6, 72 o 84 rate). Inoltre la maggioranza delle offerte lega la durata con l’importo richiesto: minore è l’importo e minore sarà la durata massima che potrà essere scelta.
Per i prestiti personali non è prevista una vera e propria forma di rinnovo, con l’eccezione del piccolo prestito Inpdap. Mentre per le cessioni ci sono le possibilità di farlo ma entro i limiti imposti dalla legge. Entrambi gli aspetti vanno considerati al momento di effettuare la propria scelta.
Come discriminante nella formulazione delle varie opinioni su un tipo di finanziamento, può essere utile puntare l’attenzione su quei finanziamenti che si possono ottenere on line. Infatti in questi casi quasi sicuramente si potrà contare su tassi di interesse più bassi, minori spese accessorie e maggiore comodità oltre che rapidità nella formulazione del preventivo e nella successiva valutazione della pratica.
Oggi però questa differenziazione risulta poco performante dal momento che è possibile richiedere sia la cessione che i prestiti personali online, e in molti casi, in virtù della firma digitale, l’intera procedura può essere conclusa sempre via web. In particolare si possono ottenere preventivi con esito immediato, e valutazioni di pre-fattibilità.
L’unico svantaggio sta nel fatto che non tutte le banche e le finanziarie si sono organizzate in modo tale da trattare in modo uguale queste due tipologie di prestiti.