Il Fondo di credito per i nuovi nati, o più semplicemente il fondo nuovi nati, nonostante fosse stato stanziato per un triennio, così da coprire anche i nascituri (e le esigenze delle loro famiglie) del 2013, 2014 e 2015, è stato chiuso con ampio anticipo. Il governo Letta aveva deciso di rivederne le condizioni, ma successivamente il governo Renzi ha optato per la sua soppressione ed il convogliamento delle risorse rimaste in altri fondi con nuove destinazioni.
Nonostante fosse molto lungo l’elenco delle banche aderenti al fondo nuovi nati, praticamente nessuna si è sentita di confermare almeno in parte lo sconto applicato sul tasso di interesse, che era una delle agevolazioni alla base dell’adesione al fondo stesso.
Lo stato si faceva semplicemente garante delle famiglie, le quali accendevano un prestito, di importo non superiore ai 5 mila euro, da rimborsare entro 5 anni. La garanzia del fondo permetteva alle banche di “alleggerire” il peso della valutazione della situazione reddituale del 50%, percentuale della quale si faceva garante il fondo stesso (che saliva al 75% per le persone con Isee inferiore ai 15 mila euro). In ogni caso il rimborso spettava per intero ai richiedenti, e solo in caso di loro insolvenza ci sarebbe stato l’intervento del fondo stesso a coprire almeno in parte il debito residuo.
Le agevolazioni erano di due tipi: la prima quella di una concreta facilitazione nell’accesso al credito. Ciò non toglie che le banche aderenti non potevano essere obbligate nell’erogazione del prestito, se non lo avessero considerato fattibile. L’altro vantaggio era sul tasso di interesse, facilmente constatabile nell’elenco delle banche convenzionate al Fondo nuovi nati.
Alcune avevano optato per un tasso fisso basso (ad esempio Bnl con un 3,5%), mentre nella maggior parte dei casi si impegnavano a garantire uno sconto (nell’ordine del 40% e fino al 75%) rispetto al tasso di interesse applicato sulle altre tipologie di prestito personale concesso a persone che non usufruivano di tale convenzione. In ogni caso, data la direzione assunta dagli ultimi governi, sembra improbabile poter sostenere che questo genere di iniziative tornerà in un futuro prossimo.