La cessione del quinto per i pensionati è una possibilità che il legislatore ha introdotto da almeno un decennio.
Quando parliamo di cessione del quinto della pensione ci riferiamo a tutte le pensioni provenienti da ‘contributi per attività lavorativa’, con esclusione quindi delle pensioni di invalidità o di quelle assistenziali destinate ad esempio a chi non ha altre forme di sostentamento. In base a quanto specificato dalla legge, è invece possibile accedere alla cessione con la pensione di reversibilità da parte di chi ne ha legale diritto.
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A seconda della finanziaria o della banca alla quale ci si rivolge ci sono delle differenze, sia per importo massimo concedibile che per i requisiti minimi necessari (primi fra tutti l’età massima del richiedente).
Invece, un punto fermo uguale per tutti gli istituti di credito, poiché imposto per legge dalla normativa che regola la cessione del quinto per i pensionati, è il rispetto della quota cedibile ovvero l’importo massimo che può essere considerato per il calcolo della rata.
Si possono avere due tipologie di cessione del quinto Inps (ex Inpdap):
Un aspetto comune tra le due tipologie di cessione del quinto per pensionati è la presenza di una polizza assicurativa obbligatoria che deve coprire il rischio di decesso, a tutela non solo della finanziaria ma anche dei familiari dell’eventuale defunto. Un aspetto, questo dell’assicurazione, che non va trascurato. Tra le altre cose infatti se il decesso è legato a cause che non sono coperte dall’assicurazione il rimborso dovrà essere continuato dagli eredi.
Concentriamoci sulla Cessione del quinto in Convenzione Inps che è accessibile ad un pubblico solitamente più ampio di pensionati.
(Approfondimento: Cos’è la polizza Cpi?)
La Convenzione INPS garantisce ai pensionati agevolazioni sia di tipo economico che burocratico. Infatti, gli Istituti di credito che scelgono di aderire alla Convenzione INPS si impegnano ad applicare alla cessione del quinto della pensione dei tassi di interesse agevolati, sempre inferiori ai tassi soglia indicati trimestralmente dall’INPS.
Inoltre, se ci si rivolge a banche convenzionate (come ad esempio BNL, Unicredit, Compass, Ibl, Intesa Sanpaolo o Findomestic) si avrà il vantaggio di non dover richiedere in prima persona all’Inps il documento della quota cedibile, perché a ciò provvederà per via telematica la banca presso la quale è stata fatta la domanda.
Infatti, le banche e le finanziarie che offrono una cessione del quinto ai pensionati con convenzione Inps prevedono anche questo tipo di servizio. Grazie alla sottoscrizione di tale convenzione i vari istituti di credito possono usare canali diretti di collegamento con l’ente pensionistico stesso. Un aspetto che porta tra le altre cose ad una riduzione delle tempistiche.
L’INPS stesso ha specificato la lista delle pensioni che rimangono escluse dalla cessione del quinto:
C’è da tener presente che nel caso di coesistenza di varie pensioni, l’esclusione varrà solamente per quelle specificatamente escluse.
Come precedentemente accennato, nel caso dei pensionati non basta calcolare il 20% della pensione netta per stabilire l’importo massimo dell’eventuale rata di rimborso, ma bisogna conoscere la “quota cedibile”.
Quindi, chi intende richiedere la cessione del quinto della pensione, se non si rivolge ad una banca o finanziaria convenzionata, dovrà recarsi presso una delle sedi territoriali INPS e richiedere il certificato della quota cedibile. Questa viene calcolata tenendo sempre presente l’importo della pensione sociale (detta anche pensione minima) che per il 2023 è stata fissata a 503,27€ mensili.
Ad esempio, supponiamo che un pensionato percepisca una pensione di 1000 euro netti. La rata della cessione del quinto, per legge, non può superare il 20% della pensione netta, quindi in questo caso sarà pari massimo a 200€. Per verificare se tale importo è effettivamente cedibile occorre paragonare la rimanente parte della pensione (800€) con la pensione minima (503,27€).
In questo nostro esempio, dunque, al pensionato rimangono 800€ di pensione che superano la pensione minima, quindi la quota cedibile è effettivamente di 200€. Se invece l’importo residuo fosse stato inferiore alla pensione minima, allora la quota cedibile si sarebbe dovuta ridurre per garantire al pensionato ogni mese una pensione non impegnata pari almeno al trattamento minimo.
Tra le società convenzionate troviamo la BNL, Poste Italiane, Intesa Sanpaolo, Unicredit, ma anche Ibl e Compass.
Un aspetto molto importante da prendere in considerazione al momento della scelta è l’età massima accettata. Alcune banche, infatti, arrivano ad offrire la cessione del quinto anche a pensionati che alla scadenza del piano di ammortamento del prestito hanno 90 anni di età, mentre altre possono fermarsi anche a solo 75 anni.
Anche per quanto riguarda i tassi applicati, questi sono a discrezione della banca aderente alla convenzione, pur dovendo rispettare i tassi soglia indicati trimestralmente dall’Inps. Quindi è consigliato reperire più preventivi possibili di istituti in convenzione per individuare la proposta migliore in base alle proprie esigenze.
Interessante è Quinto Bancoposta, con il quale Poste Italiane offre l’assicurazione a carico della banca erogante (ricordando che Poste ha il solo ruolo di collocatore ma non eroga direttamente la cessione).