La stessa legge che ha dato il via al reddito di cittadinanza ha anche disciplinato i requisiti e le modalità di richiesta della pensione di cittadinanza. Tra i due provvedimenti ci sono poche differenze, che ricadono soprattutto nella sfera dei requisiti soggettivi che devono possedere coloro che fanno richiesta della pensione di cittadinanza. Questa ha tra le altre cose lo stesso scopo del reddito, ovvero quello di portare le pensioni al di sopra della soglia di povertà, fissata a livello europeo a 780 euro.
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Per capire bene il funzionamento della pensione di cittadinanza bisogna partire dal presupposto che questa è semplicemente la denominazione data al reddito di cittadinanza quando il nucleo familiare del o dei richiedenti è composto da persone di età over 67 anni. Quindi se si tratta di un single questi deve avere almeno 67 anni mentre se si tratta di una coppia di anziani, entrambi devono avere 67 anni.
Non ne avrà diritto invece la coppia con un over 67 anni e un altro soggetto di età inferiore a meno che uno dei due componenti del nucleo familiare si trovi in una situazione di grave disabilità o non autosufficienza (requisiti che devono risultare dai coefficienti usati ai fini del calcolo dell’Isee). In caso di più componenti del nucleo familiare è inoltre necessario che questi risultino conviventi. Per quanto riguarda gli altri requisiti di accesso si hanno gli stessi limiti del reddito di cittadinanza, ad esclusione dell’obbligo di sottoscrizione del patto sul lavoro.
Come appena detto, la maggioranza dei requisiti, soprattutto quelli relativi alla residenza, al patrimonio immobiliare e mobiliare e alle somme percepite a titolo di pensione, sono in linea con quelli previsti per il reddito di cittadinanza, mentre quelli anagrafici sono logicamente nettamente differenti. Riportiamoli in sintesi di seguito, con le poche differenze previste:
Da sottolineare infine gli impedimenti legati al possesso di un’automobile nuova. Nel particolare non è possibile percepire la pensione di cittadinanza se la vettura è stata acquistata:
Come detto all’inizio dell’articolo l’importo massimo che può percepire un soggetto come pensione di cittadinanza è pari a 780 euro. Ovviamente, trattandosi di un sussidio di “integrazione” tale somma viene erogata solo se ricorrono varie ipotesi contemporaneamente ovvero:
Coloro che hanno già un assegno di pensione o percepiscono altra forma di sussistenza o assistenziale, continueranno invece a percepire la stessa somma incassata mensilmente con i trattamenti pensionistici o assistenziali che verranno integrati dalla pensione di cittadinanza in modo da portare il reddito ai livelli citati nel paragrafo precedente.
L’importo verrà accreditato mensilmente sulla carta ricaricabile che va ritirata alla Posta solo dopo aver ottenuto l’esito positivo da parte dell’Inps (approfondimento: Prestiti INPS) e non direttamente sull’assegno pensionistico qualora percepito.
Approfondimento: Carta revolving senza busta paga.
Per ricevere informazioni e indicazioni si prima di fare la richiesta che in caso di domande già fatte, si possono usare i contatti dell’Inps ovvero:
Le domande possono essere presentate direttamente tramite il portale Inps oppure con l’assistenza di un Caf o altro professionista abilitato (i modelli delle domande si trovano online sul sito dell’Inps o su quello del governo). L’Inps dopo la verifica del possesso dei requisiti, se ritiene la domanda procedibile, fornisce la comunicazione a Poste Italiane per il rilascio della carta oltre che all’avente diritto tramite il tipo di contatto inserito nella domanda (sms, e-mail e comunque raccomandata alla residenza inserita nella richiesta).
Per quanto riguarda gli importi accreditati sulla card valgono poi gli stessi limiti di utilizzo previsti per il reddito di cittadinanza, quali:
Se nel mese non si spende l’intera cifra dal mese successivo l’importo è decurtato del 20%. Concludiamo ricordando che secondo le ultime specifiche con la card è possibile comprare anche elettrodomestici mentre rimangono esclusi i beni di lusso (come le pellicce) e quelli legati a possibili abusi come le sigarette ed il gioco d’azzardo.