Il settore dei finanziamenti è uno dei più reattivi alle richieste degli utenti. Dopo la diffusione dei prestiti velocissimi, in genere dotati di importi e durate ridotti, si sono diametralmente affermati con una certa decisione i prestiti in 120 mesi, ovvero finanziamenti con durata decennale. In realtà non si tratta di una vera e propria novità, considerato che il primo esempio di prestito con una durata di 10 anni risale agli anni 50 e 60 con l’affermarsi delle cessioni del quinto per i dipendenti pubblici.
Oggi troviamo invece alcune finanziarie che anche per i soli prestiti personali prevedono la possibilità di arrivare alla durata di 120 rate (esempi li troviamo con Agos e Findomestic), oltre che numerose banche che hanno optato per l’inserimento all’interno della propria offerta i prestiti di consolidamento oltre che finanziamenti che permettono di ottenere somme molto elevate (al di sopra dei 75 mila euro).
Chi invece vuole prestiti che abbiano una durata superiore ai 120 mesi generalmente dovrà scegliere i mutui chirografari dedicati a opere di ristrutturazione, installazione di pannelli fotovoltaici e miglioramento dell’efficienza in generale. Per questi prodotti si può avere anche un’offerta basata sull’applicazione di un tasso variabile.
I prestiti in 120 mesi per i privati rientrano normalmente nella categoria del prestito personale, mentre per le aziende possono essere ricompresi sia nei contratti di leasing che nei mutui chirografari. Non ci sono particolari indicazioni che ne determinano la struttura dell’offerta con la sola eccezione dei prestiti sotto forma di cessione del quinto e quelli definiti di consolidamento debiti. Si tratta, in entrambi i casi, di finanziamenti nati per offrire delle garanzie a chi ne fa richiesta che possono essere:
Perché questi finanziamenti prevedono l’impiego di una durata molto lunga che può essere anche fino a 120 mesi? Perché in tali tipologie di prestito il legislatore ha ipotizzato situazioni in cui si possono necessitare (e quindi ottenere) delle somme abbastanza elevate così da poter risolvere una problematica di una certa importanza (ad esempio accesso per i cattivi pagatori che non possono usare altre forme di finanziamento) garantendo allo stesso tempo una rata che sia sostenibile senza troppe difficoltà. Un importo elevato e una rata sostenibile rimandano quasi inevitabilmente a una lunga durata.
Ciò non toglie però la libertà alle banche ed anche alle finanziarie di estendere la durata di rimborso di un normale prestito personale, che non rientra né nella cessione del quinto e né nel consolidamento debiti, fino a 120 rate. Se da una parte infatti aumenta per l’ente erogante il rischio che il finanziato possa andare incontro a situazioni di difficoltà crescente nel rimborso, dall’altra aumenta anche il guadagno rappresentato dagli interessi passivi che la banca incassa su ciascuna rata, a causa dell’ammortamento alla francese.
Anzi, nel corso degli anni è stato riscontrato un vantaggio in termini di maggior guadagno maggiore rispetto al rischio di insolvenza. Se infatti fino a qualche anno fa Agos conquistava fette di mercato sottraendole alle altre finanziarie e a qualche banca che non andavano oltre le durate di 6 o 7 anni, oggi il numero di Istituti che si sono dimostrati più ben disposti a concedere finanziamenti di durata decennale è cresciuto.
Al di là della cessione del quinto non è necessario avere una busta paga per poter ottenere un prestito personale anche di 120 rate. Quindi i requisiti minimi necessari rimangono sempre:
Al di là di questi requisiti necessari, che sono abbastanza generali, si devono considerare con molta attenzione i limiti di accessibilità dettati dalla durata, dall’importo che si intende richiedere, e dall’età anagrafica del richiedente. Queste tre limitazioni possono coesistere oppure presentarsi anche singolarmente. Ovviamente alcuni limiti non possono essere superati e rientrano tutti e tre nella politica di “credito” definita dall’Istituto al quale ci rivolgiamo. Ci sono banche che prevedono un’età massima alla scadenza del finanziamento di 70 anni, altre che arrivano a 75, altre ancora ad 80, 85 fino a 90 anni che è l’età massima prevista.
Tra l’altro il limite dell’età anagrafica può essere superato solo cambiando banca o finanziaria alla quale ci si è rivolti visto che non è bypassabile neppure con l’inserimento di un garante più giovane. Se si è in avanti con gli anni e si vuole sfruttare un prestito di 10 anni perché si richiede un importo piuttosto elevato, allora le possibili alternative si ripiegano su un paio di banche. Di contro se si scende al di sotto dei 75 anni come età massima alla conclusione del rimborso allora c’è l’imbarazzo della scelta. Ciò significa che più si è indietro con l’età e più bisogna essere selettivi.
E’ infine da considerare la combinazione tra durata e importo che si richiede. Ad esempio alcune società (tra cui Findomestic) prevedono la possibilità di concedere un prestito rimborsabile in 120 mesi solo se si raggiunge un determinato importo che generalmente è piuttosto elevato. Tornando a Findomestic, si devono richiedere 60 mila euro, altrimenti si dovranno accettare delle durate inferiori.
Quando si richiede un preventivo tutti questi aspetti emergono per cui è buona regola richiederlo in maniera ‘ufficiale’, evitando di affidarsi a semplici comparazioni oppure a simulazioni sulla fattibilità.
Tra le banche e/o le finanziarie che prevedono un rimborso fino a 120 mesi, possiamo considerare:
Le condizioni riportate fanno riferimento a dati rilevati in data 22/08/2017 dai rispettivi siti ufficiali dalle banche e finanziarie considerate.