I finanziamenti tipicamente garantiti da ipoteca, da quelli offerti dalle banche a quelli erogati dalle finanziarie o dall’Inpdap, sono diventati quelli più semplici da surrogare, tramite la portabilità dei mutui, istituzionalizzata nel 2007. Nel caso dei prestiti personali chirografari la situazione non ha invece subito grandi cambiamenti dal punto di vista normativo.
Una delle critiche che fu fatta proprio ai vari ‘decreti Bersani’ riguardava l’assenza del classico prestito all’interno delle possibilità di portabilità pura e semplice. Per sopperire a questa zoppia della normativa alcune banche si sono organizzate offrendo dei prodotti spesso indicati con la terminologia di trasloco prestito o simile.
La necessità di cambiare il finanziamento in corso, con uno che ha delle condizioni migliori (elemento fondamentale per riuscire ad ottenere la surroga dei mutui) o che nel complesso è più sostenibile nei rimborsi, determina le possibili soluzioni che possiamo mettere in atto. Tuttavia non esistendo una vera e proprio surroga del prestito si può cambiare il finanziamento in corso anche con un altro che non ha requisiti di convenienza o maggiore sostenibilità.
Questo perché l’assenza dell’ipoteca e delle formalità tipiche di un mutuo non ci sono, e quindi si è liberi di muoversi come meglio si crede, sia nel bene che nel ‘male’. In ogni caso dal punto di vista meramente pratico possiamo optare per tre principali alternative che sono:
Come accennato alcune banche hanno introdotto tra le proprie offerte prestiti dotati di caratteristiche e condizioni migliorative rispetto a quelle precedenti. Questa scelta è avvenuta perché da alcune ricerche condotte dall’Abi è risultato evidente che quando si hanno clienti con un prestito di media durata in corso, è più semplice riuscire ad ‘averlo’ anche per altri prodotti, primo fra tutti il conto corrente. Quindi per aumentare la clientela, sfruttando specifiche promozioni per lo più con carattere temporaneo, vengono proposti dei finanziamenti con tassi convenienti e bonus tarati su rimborsi più o meno generosi.
Tali ‘offerte’ partono dalla possibilità di estinguere il prestito che si ha con un’altra banca, accendendone uno nuovo presso l’istituto di credito che ha attiva la promozione. Se si confrontano queste proposte l’aspetto più comunque è quello della durata: i rimborsi ‘agevolati’ sono messi a disposizione solo dei finanziamenti con una durata almeno media (superiore generalmente alle 48 mensilità). Anche se in questi casi si parla di surroga prestito è evidente che si tratta di fatto di una sostituzione.
Attenzione: questo ‘meccanismo’ non va assolutamente confuso con la portabilità del prestito, che avviene quando si sposta il pagamento di una rata di finanziamento da un conto ad un altro, semplicemente fornendo le nuove coordinate bancarie alla finanziaria o banca finanziatrice, oppure sfruttando le funzioni di trasloco del conto. Queste possono essere attivate tramite una semplice procedura digitale sia in modo parziale (solo per alcuni accrediti e addebiti) che per tutti quelli presenti sul conto precedente.
Il consolidamento prestiti è invece il finanziamento ideato per trasferire i prestiti già esistenti facendoli confluire in un solo nuovo finanziamento che li accorpa e li sostituisce. Anche in questo caso non si può parlare di vera surroga ma si tratta di un sistema che rimane più fedele al criterio di convenienza che deve essere presente nei traslochi dei mutui con la portabilità.
La procedura è ben definita anche se può presentare alcune variabili in funzione dell’istituto di credito. Proprio per questo è necessario rivolgersi direttamente alle banche che prevedono questo tipo di prodotto, come Bnl, Findomestic, Unicredit, Credem per dirne solo alcune. Per questo tipo di soluzione il principale vantaggio risiede nel fatto che si possono richiedere anche somme piuttosto ingenti, ma che devono comunque essere pari alla somma dei capitali residui più le relative penali di estinzione previste dai conteggi di estinzione di ogni altro finanziamento che si intende consolidare.
Le cessioni del quinto non nascono invece con una finalità ben specifica (fanno eccezione solo i prestiti pluriennali Inpdap diretti che possono essere erogati solo per determinate necessità) e rientrano nella categoria del prestito personale.
Questa tipologia di finanziamento non tiene presenti i prestiti già in corso (a meno che il livello di indebitamento sia già fuori controllo) e proprio per questo può essere impiegata per sostituirli. E’ possibile ottenere con più libertà anche una somma maggiore rispetto a quella iniziale. Si tratta quindi di un’alternativa che si pone a metà delle altre due.
L’unico concreto svantaggio di questa modalità di finanziamento è dovuta al fatto che le altre soluzioni sono accessibili anche ai lavoratori autonomi, a chi svolge attività di impresa e ai liberi professionisti. Invece la cessione del quinto è accessibile solo ai dipendenti (sia pubblici e privati, con la sola esclusione di alcune piccole sotto categorie e di casi circoscritti) e a tutti i pensionati.
Come evidente dalle alternative fino a qui indicate, a differenza del mutuo, la surroga del prestito non esiste in nessuna forma specifica. Proprio per questo possiamo indicare delle caratteristiche comuni solo eventuali e non strutturali. Nel particolare:
Fondamentale ancora una volta risulta essere la richiesta di vari preventivi che essendo gratuiti e senza alcun impegno permettono di chiarirsi le idee confrontando, anche online, costi, caratteristiche e condizioni.
Approfondimenti: Estinzione anticipata prestito.