La prevedibilità e la costanza della remunerazione di chi occupa un lavoro da dipendente rende più semplice l’accesso al credito nelle sue varie forme (vedi anche Guida al credito al consumo). Per alcune categorie di lavoratori dipendenti le possibili alternative di finanziamento e le eventuali agevolazioni collegate, sono maggiori rispetto a quelle riservate ad altri. Questa differenza diventa molto evidente soprattutto quando si ricercano i prestiti per dipendenti ministeriali, i quali spaziano tra varie modalità, tra differenti probabilità di esito positivo, e ovviamente differenti condizioni.
Possiamo immediatamente affermare che i dipendenti statali hanno un canale preferenziale per poter ottenere i finanziamenti anche in seno alla cessione del quinto ove possono accedere anche alla cosiddetta tipologia ‘no tfr’. Non solo, i dipendenti ministeriali godono anche il vantaggio di una minore anzianità richiesta nella posizione lavorativa per poter effettuare una domanda di prestito contro la cessione del quinto del proprio stipendio mensile. Tuttavia, quando si stanno cercando i tipi di finanziamento più vantaggiosi, allora si dovrà fare una prima distinzione tra: prestiti per dipendenti ministeriali senza convenzioni, quelli con convenzioni e quelli agevolati. Questi ultimi sono dati dai prestiti pluriennali Inpdap garantiti e da quelli diretti.
Per comprendere le differenze che si possono avere nelle condizioni si deve tener conto di alcuni aspetti peculiari:
L’aspetto della “pubblicità” è motivo di grande difficoltà, perché molto spesso non si riesce ad approfittare delle migliori condizioni reperibili in quel momento semplicemente perché non si era informati. Un problema che non riguarda ovviamente i prestiti pluriennali Inpdap diretti, considerato che i regolamenti vengono modificati molto raramente (ad esempio quello attivo oggi risale al 2011).
Per quanto riguarda quelli convenzionati invece ci sono continui cambiamenti, con convenzioni che possono avere anche carattere temporaneo (sono soggette a continue rivisitazioni e modifiche delle condizioni stesse). Quindi la prima cosa che si deve fare è quella di rimanere informati in modo costante. Un compito che è reso abbastanza semplificato dalla presenza dell’intranet ministeriale. Tuttavia può essere utile informarsi anche:
In questo secondo caso è buona norma spendere del tempo per farsi fare un preventivo da un consulente ed avere un quadro molto più completo e realistico.
Il compito di trovare il finanziamento meno oneroso è abbastanza semplice soprattutto se si fa un confronto tra i prestiti personali ‘classici’ e quelli appositamente dedicati ai dipendenti ministeriali: in questo modo si avrà un’idea chiara sul risparmio effettivo e sulle possibilità di ottenere ciò di cui si ha bisogno. Il discorso diventa più complicato per la cessione del quinto rispetto ai prestiti pluriennali diretti. In partenza il tasso del 3,5% applicato da quelli Inpdap dovrebbe sbaragliare qualsiasi altro tipo di prestito, ma a conti fatti dare per scontato questo assunto può essere molto pericoloso. Perché?
Per prima cosa c’è da considerare che il tasso applicato sarà del 4% e non del 3,5% perché vanno aggiunte le spese amministrative, mentre numerose banche non applicano costi accessori che si vanno ad aggiungere a quelli applicati come “tasso”. Poi c’è da valutare anche la quota che va a coprire il premio assicurativo obbligatorio. Questo è sempre presente e dovuto nel caso dei prestiti pluriennali, il cui calcolo avviene sulla base delle tabelle Inpdap, mentre con alcune banche si tratta di una voce di spesa che può essere eliminata perché è la banca stessa che se ne fa carico. Questa differenza diventa tanto più marcata quanto maggiore sarà l’età del richiedente.
Il confronto in questo caso può essere fatto utilizzando purtroppo strumenti diversi, il che implica:
Nonostante tutto, confrontando la rata che si dovrà pagare diventerà abbastanza facile vedere quale sarà la proposta che potrà risultare la più conveniente. Un discorso che vale ovviamente solo se si è in possesso di tutti i requisiti necessari per poter accedere indifferentemente ad entrambe le tipologie di prestito.
Non tutti i prestiti per dipendenti ministeriali pubblicizzati come agevolati e/o convenzionati saranno in grado di mantenere ciò che viene promesso sulla carta, ovvero effettive condizioni migliorative rispetto a quanto è riservato ai dipendenti privati. L’errore principale da eliminare è quello di affidarsi ciecamente a tutto ciò che è accompagnato da promesse di agevolazioni senza andarle a constatare in modo realistico con la richiesta di più preventivi. Soprattutto con i tool online è possibile fare varie simulazioni, scegliendo anche come filtri posizioni lavorative non “convenzionate” per poter appurare l’esistenza e il livello del vantaggio di cui si potrà effettivamente approfittare.
Ricordiamo infine che le cessioni del quinto (vedi anche Preventivo gratuito cessione del quinto) non prendono in considerazione prestiti già in corso, il che permette anche di sfruttare soluzioni miste (ad esempio piccolo prestito Inpdap e cessione del quinto con una banca convenzionata).