La normativa che regola la cessione del quinto risale al 1950. Successivamente ci sono stati alcuni interventi legati anche a delle circolari ministeriali che “correggevano” il funzionamento della cessione visto che la sua concessione era prevista solamente per i dipendenti pubblici.
Tuttavia la radice normativa che ha portato alla nascita del decreto che ne ha permesso e regolato la concessione è da rintracciare nell’articolo 1260 del Codice Civile che sancisce il diritto da parte di chi “vanta” un credito di poterlo cedere. Quindi nella prima decade del 2000 è stata estesa la possibilità di richiesta della cessione del quinto anche per i dipendenti privati e per i pensionati (vedi anche Finanziamenti per pensionati).
Anche se la cessione del quinto è stata estesa anche ai dipendenti privati, ci sono alcune restrizioni a cui possono andare incontro, visto il differente grado di “sicurezza” che il datore di lavoro pubblico o privato riescono a garantire. Le maggiori differenze sono:
Vedi anche Prestiti per dipendenti statali.
Poi c’è la questione della solidità del datore di lavoro, una questione che non viene messa in discussione quando si tratta di apparato statale o pubblico, mentre nel caso dei dipendenti privati valgono, tranne poche eccezioni, le seguenti limitazioni:
Per le società di persone come snc sas, ecc, generalmente non si ha accettazione delle domande a meno che la finanziaria e l’assicurazione non ‘reputino’ la fattibilità dell’erogazione ai dipendenti.
La legge specifica le situazioni per cui si può richiedere la cessione del quinto con un contratto di lavoro a tempo determinato, fermo restando che bisogna essere nella condizione di lavoratori dipendenti. In generale è previsto che:
Il primo passo è quello di vedere se la banca o la finanziaria alla quale ci si rivolge prevede delle restrizioni particolari (ad esempio tipo di lavoro, numero di dipendenti, soglia di Tfr maturata, ecc). La soluzione migliore è quindi quella di chiedere un preventivo visto che questo:
Una volta trovata la proposta più convincente si deve semplicemente consegnare la documentazione reddituale (ultime buste paga) e personale (documento di identità e tessera sanitaria oppure codice fiscale), e firmare il contratto di concessione del finanziamento.
E’ bene ricordare che la cessione del quinto, anche per i dipendenti privati, rientra nei prestiti personali, garantiti esclusivamente dal reddito del richiedente e che può essere accessibile anche per cattivi pagatori e, se la finanziaria non applica alcuna restrizione, per i protestati.