A differenza dei finanziamenti destinati a molte altre categorie lavorative, i prestiti per dipendenti statali possono essere:
Quindi oltre ai classici prestiti personali o finalizzati, le alternative di finanziamento tra cui possono scegliere gli impiegati nel settore pubblico sono più numerose, grazie anche all’esistenza di specifici prestiti nati proprio per dipendenti statali.
Perché ci riferiamo proprio alla cessione del quinto e non ai prestiti personali? Perché il funzionamento dei finanziamenti offerti dall’Ente pensionistico è lo stesso: la rata non può superare il 20% dello stipendio netto mensile.
Indubbiamente nel caso dei dipendenti statali, sia rivolgendosi ad alcune banche o finanziarie “normali” che a quelle convenzionate per i Prestiti Pluriennali Garantiti, si ottengono condizioni migliori rispetto ai dipendenti privati. Tra le banche più attente nel riservare comunque condizioni particolari troviamo Unicredit e Bnl.
Ci possono essere dei limiti per alcuni contratti di lavoro, come nel caso delle richieste della cessione del quinto per dipendenti con contratto a tempo determinato. Anche qui le possibilità non mancano, ma si fanno molto meno frequenti, il che assottiglia la possibilità di trovare a volte condizioni particolarmente convenienti. (Vedi anche la guida agli Incentivi Statali).
Tra le finanziarie che offrono cessione del quinto a dipendenti con contratto a tempo determinato possiamo segnalare Fiditalia purché la durata massima del finanziamento coincida con la scadenza del contratto lavorativo in corso.
Con la definizione di Piccolo prestito ci riferiamo spesso a finanziamenti di importo contenuto (massimo 3000 o 5000 euro). Nel caso dei dipendenti statali, invece, indichiamo in modo specifico quei finanziamenti specifici erogati direttamente dall’Inps, come il Piccolo Prestito (propriamente detto) e il già citato Prestito Pluriennale Diretto, che riservano tassi agevolati rispetto a quelli di qualsiasi banca o finanziaria. Ribadiamo inoltre che entrambi riservano tassi agevolati rispetto a quelli di qualsiasi banca o finanziaria.
L’importante è essere attenti ad acquisire i minimi requisiti necessari che rendono accessibile questa specifica categoria, visto che è prevista un’anzianità minima di servizio e di iscrizione e contribuzione al “Fondo della Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie”.
Entriamo nel particolare di questo aspetto. L’iscrizione al Fondo Unitario prevede una contribuzione mensile che è trattenuta a monte sullo stipendio, per cui si tratta di un’adesione facoltativa. In particolare i pensionati devono fare richiesta di iscrizione al Fondo con la domanda di pensionamento, mentre i dipendenti pubblici sono già obbligatoriamente iscritti. L’aliquota contributiva per i pensionati è pari allo 0,15% della pensione e per i dipendenti sale allo 0,35% della retribuzione percepita.
Per il Piccolo Prestito ad esempio dei dipendenti ex Ipost è prevista un’anzianità minima di 4 anni di versamenti al Fondo . Per i Prestiti Pluriennali si rimane comunque a 4 anni che si dimezzano solo per gli invalidi o i medagliati al valor militare o mutilati di guerra.
Entrambi possono essere richiesti anche da lavoratori a tempo determinato, ma per i Prestiti Pluriennali il contratto a scadenza deve essere pari ad almeno 36 mesi, e la durata massima del finanziamento pari al periodo che manca al suo termine (ad esempio un contratto di 5 anni permette di ottenere una durata di 5 anni).
L’iter cambia a seconda che si tratti di quelli ex Ipost o ex Inpdap ed in funzione della tipologia (pluriennali non garantiti, diretti od erogati da banche e finanziarie senza particolari accordi). Nel caso in cui la domanda passi per l’Inps (unico ‘referente’ dopo l’assorbimento di Ipost e Inpdap) è prevista la presentazione telematica.
Detto questo i canali che si possono utilizzare sono tre rendendo la richiesta accessibile a tutti. Nel particolare al 5 marzo 2021 è possibile procedere:
La procedura, più semplice per il Piccolo Prestito, passa per la funzione self service di presentazione della richiesta su NoiPa usando codice fiscale e password, oppure la Carta servizi. Comunque, sia su Inps che su NoiPa è possibile fare simulazioni per valutare l’impatto della rata che si dovrebbe rimborsare.
Il simulatore suddetto è comune a Piccolo prestito e Prestito pluriennale come si può vedere dall’immagine, in quanto è sufficiente biffare il tipo di prestito per il quale si vuole approfondire la simulazione.
I prestiti convenzionati richiedono l’uso di referenti specifici, ovvero quelli indicati nella convenzione stessa. Nelle convenzioni sono indicate anche la modalità e le procedure da seguire.
Anche quando ci si rivolge a banche convenzionate per i Prestiti Pluriennali Garantiti (quelle società che son state autorizzate in base all’articolo 15 del D.P.R. 180/50), si devono seguire le procedure indicate dalle stesse banche, rientrando tra le altre cose, in una condizione che può essere simile a quella che banche o società non convenzionate riservano ai dipendenti pubblici. Procedure analoghe si hanno anche per i rinnovi, fermo restando i limiti imposti dai vari regolamenti.