Il commercio internazionale apre tantissimi sbocchi, consentendo di raggiungere sacche di mercato in Paesi esteri che non patiscono, ad esempio, la stessa crisi che in quel momento ha il mercato domestico o che non prevedono forme aggressive e presenti di concorrenza (vedi anche Finanziamenti Start up).
Ma se da una parte ci sono delle opportunità, è allo stesso tempo evidente e intuitivo che ci siano anche dei rischi differenti rispetto allo svolgimento dell’attività di commercio in Italia o in Europa, dove c’è una certa omogeneità nelle varie normative.
Nei Paesi extra europei le leggi presenti possono infatti rendere particolarmente arduo recuperare dei crediti, avere le giuste garanzie, ecc. Per sopperire a questo genere di difficoltà le banche hanno sviluppato, in modo invece molto eterogeneo, dei servizi strutturati orientati proprio all’import-export, che rientrano nel trade finance se si tratta di orizzonti temporali di breve periodo (normalmente la massimo due anni), e di Export Finance se invece si supera il breve periodo.
In quest’ottica una definizione molto sintetica di Export Finance è quindi rappresentata dall’insieme dei “sostegni” di vario tipo (assicurativo, finanziario, e consulenza) che possono ricevere da una banca le imprese che scelgono di cimentarsi nell’import-export.
Quando si vende un bene o un servizio, nella maggior parte dei casi, si otterrà il pagamento in un lasso di tempo non breve, il che porta a un duplice problema nel caso di vendita e acquisto con aziende che si trovano all’estero: da una parte infatti il venditore vuole la garanzia di pagamento prima di inviare le merci, ma allo stesso tempo l’acquirente necessità la garanzia che le merci siano in viaggio e che non avranno problemi a superare le dogane prima di procedere al pagamento.
Per soddisfare entrambe queste esigenze le principali banche hanno organizzato dei veri e propri pacchetti di servizi, che possono arrivare ad aprire delle linee di credito che le aziende straniere acquirenti utilizzano per pagare i beni acquistati, oppure che propongono polizze assicurative specifiche, contratti spot o di tipo revolving (nel primo caso si tratta di un singolo contratto mentre nel secondo si tratta di forme di collaborazione continuativa), sconti o anticipo di crediti commerciali ecc.
Questa è una situazione molto particolare infatti, anziché scegliere il prodotto, o l’insieme di servizi nell’Export Finance, si dovrebbe dare priorità alla scelta della banca, ed al peso della sua presenza nel Paese di interesse. La scelta è comunque ‘buona’ (sia dal punto di vista logistico che qualitativo), visto che, ad esempio, questo genere di servizio è proposto da: