La grande pressione fiscale decurta i risparmi e quindi le possibilità di poter sostenere alcune spese, che possono essere in taluni casi necessarie se non addirittura obbligatorie, mentre in altri casi costituiscono una’ opportunità’ che porta però ad enormi vantaggi per diversi settori dell’economia (un caso significativo si ha con le ristrutturazioni per quello edile, oppure mobili, elettrodomestici, ecc per quello dei consumi).
Non stupisce perciò che, tra gli altri, proprio questi aspetti vengano contemplati nelle più comuni agevolazioni statali. Per poter massimizzare gli effetti di “risparmio” reale accessibili tramite i bonus fiscali, bisogna però conoscerne i limiti, gli importi massimi, e le circostanze che ne permettono l’impiego.
Ciò che infatti accomuna le varie tipologie di bonus fiscali (dal bonus bebè a quello per l’efficienza energetica) è la necessità di essere titolari dei requisiti previsti dalla legge, solo in alcuni casi condizionati da forme particolari di certificazione, come con l’Isee, oppure da particolari forme procedurali.
Che fare quindi? Ogni anno bisogna sincerarsi sulle condizioni previste per poter accedere ai bonus fiscali (che comunque si riducono alla restituzione di una determinata somma, o uno sconto sulle tasse da pagare). Queste sono riportate nel decreto con il quale il governo in carica decide di confermare, modificare, eliminare o sostituire un determinato bonus (come accade da un po di tempo per le aliquote del bonus ristrutturazioni o di quello sui mobili ed elettrodomestici).
Inoltre bisogna riferirsi alla circolare che l’Agenzia delle Entrate comunica, sulle modalità di accesso ai bonus, e sui requisiti che bisogna avere. Le circolari non sono sempre di immediata lettura, per cui la via più breve rimane quella di affidarsi agli organi di informazione online e non. L’importante è attenersi in modo scrupoloso alle indicazioni per poterne approfittare (ad esempio per il bonus bebè sui tempi di presentazione delle domande, su quello ristrutturazioni per le modalità di pagamento con bonifico specifico, ecc), perché fare dei correttivi in un secondo momento in molto casi diventa impossibile, con soldi che, di conseguenza, vengono “regalati” al fisco.
Tradizionalmente questi sono: per le ristrutturazioni, per il miglioramento dell’efficienza energetica, per il sostegno alle famiglie (in quest’ultimo caso ci sono come ulteriori requisiti tra cui gli importi di reddito e l’uso dell’isee). Se si rientra in uno dei bonus, le condizioni rimangono inalterate anche per i periodi successivi, generalmente con le stesse modalità.