La maggiore difficoltà che si riscontra nell’individuazione dei requisiti delle vera convenienza sta nel fatto che questi non sono mai univoci e oggettivi, a causa del diverso valore e peso che vengono assegnati da ciascuno ad essi.
Un discorso che si acutizza nel momento in cui ci si trova a dover fare i conti con l’individuazione dei prestiti convenienti. Per prenderne coscienza basta entrare in un forum di consumatori e vedere quanto siano differenti i giudizi di “convenienza” attribuiti allo stesso prodotto. Questa difficoltà può essere superata solo acquisendo una certa confidenza con i diversi parametri che vanno utilizzati per la scelta di un prestito, così da individuare quelli che sono rilevanti per la propria situazione, e quindi paragonare in maniera corretta i diversi livelli di convenienza.
Capire se è più conveniente effettuare l’acquisto di un bene con o senza accensione di un prestito è abbastanza semplice, mentre nel caso dei prestiti personali il discorso diventa più complesso.
La prima cosa da considerare è la natura del prestito di cui si ha bisogno veramente: piccoli prestiti o prestiti di medio-lungo periodo? Ad esempio nel caso di una immediata esigenza di illiquidità, e di importo contenuto, è meglio accendere un prestito veloce o un piccolo prestito, e non solo per la maggiore facilità e rapidità di erogazione, quanto per il fatto che non è economicamente conveniente.
Infatti, protrarre il pagamento della rata per un tempo eccessivamente lungo, se non richiesto dalle contingenze, porta ad aumentare del peso degli interessi, che usando l’ammortamento alla francese, tenderanno a crescere tra l’altro in modo considerevole. Quindi in questo caso va considerata molto rilevante la convenienza in senso economico.
Allo stesso modo però, se un piano di ammortamento più breve porta ad una grande difficoltà nel rimborso della rata, allora bisogna considerare la convenienza a livello di ‘opportunità e sostenibilità’ del rimborso, mettendo in secondo piano la convenienza meramente economica.
Ogni anno le banche propongono delle offerte per far quadrare i propri bilanci interni, aumentando o riducendo il volume di erogazioni nell’arco dell’anno. Osservando quindi le promozioni o le offerte si può avere un po la sensazione sulle politiche adottate, e farsi un’idea su quelle future.
Ad esempio se sul finire del 2014 una banca propone una determinata promozione, è molto difficile che tornerà a fare un’offerta allettante prima che sia trascorso almeno un semestre, per cui bisognerà attendere almeno la metà del 2015 (od affrettarsi).